Massimo De Dominicis

Nasce ad ottobre del 1955. Il padre, Vincenzo,  era un appassionato di fotografia;  Massimo conserva ancora la sua Zeiss-Ikon, spesso usata per scattare foto di  famiglia. Per questo ebbe inizio un rapporto di amore-odio con la macchina fotografica. 

Nel giorno della prima comunione gli regalarono una Comet-Bencini, con la quale cominciò a muovere i primi passi dalla parte opposta dell’obiettivo.

Presto sentì il bisogno di essere indipendente….. dallo scatto alla stampa. Ha quindi attraversato il periodo degli acidi, delle vaschette e delle bottiglie a soffietto… un mondo magico quello della camera oscura. Con il trascorrere degli anni, la fotografia è rimasta una passione, con periodi di allontanamento ed altri in cui è stata la sua compagna più intima e salvifica della vita. Autodidatta, non ne ha mai fatto una professione.

Una grande passione anche la musica, altra grande compagna della sua vita. 

Nell’inverno del 2015, lo contattò Ada Montellanico. Le piaceva una sua fotografia che la ritraeva durante un concerto a  L’Aquila. Era il primo evento Jazz per le terre del sisma. si trovava lì per puro caso ma da quel giorno nacque una forte passione per il Jazz e da allora, fotografia e jazz è stato un binomio inseparabile. 

Da quel momento  non si è più allontanato dai palchi, dai club, dai teatri e ovunque ci fosse jazz.

E’ stato FOTOGRAFO ACCREDITATO per gli anni in cui si è svolto IL JAZZ ITALIANO PER LE TERRE DEL SISMA. Le sue fotografie si possono trovare nei libri che sono stati pubblicati ogni anno.

Nel 2022 un suo scatto è  tra i primi trenta classificati al Jazz World Photo.

“Nell’ambito della fotografia-jazz non mi interessa la cronaca degli eventi fine a se stessa…. il mio fine è la fotografia artistica, il mio punto di vista, , il “mio” concerto, il mio stato d’animo, descrivere attimi fuggenti….”.

Ha comunque continuato a fotografare anche altri soggetti che non fossero concerti e spettacoli dal vivo.

Poco prima della pandemia , nel 2019, è stato uno del fondatori del collettivo FOTOGRAFI JAZZ ROMA. Il resto lo racconta su questo blog.

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