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Anais Drago presenta alla Casa del Jazz il suo ultimo lavoro, Solitudo.

Il materiale musicale, frutto del periodo pandemico, trae spunti da testi letterari, ricordi o riflessioni sulla vita contemporanea.

Legati saldamente uno all’altro, per quanto diversi tra loro, i brani rivelano anche le numerosissime influenze musicali di Anais. Il suo background si forma con esperienza di studio ed esecuzione di musica classica e barocca, folk, world music, pop, progressive rock, fusion e infine il jazz.

Anais Drago - Casa del Jazz
Anais Drago – Casa del Jazz

Anais Drago ha cercato di tradurre in musica alcuni aspetti del concetto di solitudine. Ma l’unico brano che parla realmente di solitudine e Minotaurus, tratto da un lavoro di Frederich Durremat, che trae spunto da un concetto di origine mitologica.

In Solitudo Ci sono diverse aree, con titoli in latino e greco. La sequenza è legata alla differenza di tematiche, i primi tre sono spirituali poi c’è una sfera “neurologica, una “mentale” e poi Manteia, che richiama il vaticinio e il mondo greco ma che Anais interpreta come un messaggio di speranza.

Grazie all’uso sapiente di effetti, loop station e sovraincisioni, le corde del violino (sia elettrico sia acustico) si moltiplicano fino a raggiungere volumi orchestrali.

Il concerto, prima dei bis, viene chiuso da una interpretazione di un racconto di Italo Calvino… Un segno nello spazio.

Tra le tante persone in sala, anche Daniele Roccato e Paolo Damiani, con la cui orchestra Anais ha già fatto diversi concerti.



 Casa del Jazz – 21 aprile 2022

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