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”Ecco a voi la Rustica X Band!”. E su questa presentazione ho scattato questa foto.

Erano affascinanti quei ragazzini con gli occhi di tigre…..

Ma come, mi chiedevo, dove vivevo c’era questa banda di ragazzini e non lo sapevo? non ne avevo mai sentito parlare?

Era il sabato di Carnevale del 2015 e questa banda, insieme a molte altre, era partita dalla stazione metro della Circonvallazione Ostiense; aveva attraversato il Ponte Spizzichino, era entrata dentro la Centrale Montemartini e in quel momento si stava dirigendo verso Piazza Brin, dove sarebbe arrivata dopo circa mezz’ora.

Erano affascinanti quei ragazzini con gli occhi di tigre, estremamente determinati e trascinanti. Forse stavano suonando My little suede shoes, di Charlie Parker.

La Rustica X Band
La Rustica X Band

Insieme a me c’era un altro signore che stava fotografando, probabilmente un figlio in mezzo a quella banda. All’inizio non lo avevo riconosciuto; lo avrei rivisto in un secondo momento sfogliando alcune foto. Ci siamo incontrati più volte; oltre che con La Rustica X band, anche nei suoi spettacoli.

Nella banda c’erano diversi ragazzi; alcuni appena agli inizi della loro esperienza musicale, che poi avrei incontrato nuovamente in ampi organici all’Auditorium, oppure in piccole band di jazz o nelle bande di scuole musicali.

Su, a Piazza Brin, ho poi scoperto come si chiamava il leader di quella banda… Pasquale Innarella. Da quel momento, iniziò la mia avventura, nel mondo del jazz dei gruppi romani.

Ho conosciuto i ragazzi e la realtà che c’era dietro.

Pasquale Innarella, costituendo una cooperativa, organizza un paio di bande, una alla Rustica ed una a Cinecittà.

Lo scopo è quello di creare un’alternativa ai “muretti” delle periferie; di fornire un momento di aggregazione per i ragazzi e un interesse che li spinga a trovare un modo di parlare comune, al di fuori della realtà di una periferia trascurata.

Una iniziativa che in pratica riprende anche altre realtà di “jazz sociale”, come ad esempio quelle di Horace Tapscott o della Arkestra.

“La musica il suo utilizzo, la sua organizzazione, le arti tutte, dovevano essere finalizzate al progresso dell’individuo all’interno della comunità, attraverso lo sviluppo di un’identità collettiva artistica” (Lucia Ianniello).

Ho seguito questa banda varie volte e ogni volta erano presenti ragazzi entusiasti, sempre pronti ad affrontare le nuove proposte del Maestro Pasquale Innarella.

Come quando hanno suonato in Campidoglio, alla presenza di Peter Gabriel, o quando sono andati a competere per strada con bande da vari Paesi (nella Sbandata Romana), o hanno partecipano a iniziative di ogni genere, sempre per contribuire ad attività a sfondo sociale.

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